03/08/10

Il mio 18esimo compleanno

Il mio 18esimo compleanno è stato fantastico.
Mi ricordo 1/4 del mio 18esimo compleanno.
Ero già partito con la voglia di prendere una sbornia pazzesca. E così fu.
Partii con una cospicua mazzetta di soldi, e mi indirizzai al pub con pochi e fedeli amici.
Solo in tre bevemmo davvero; prima dell'oblio ricordo: una testata pazzesca da quello davanti a me (amico d'infanzia) che fece malissimo; dei rumori che mi sembrarono davvero dei posaceneri/portacandele distrutti in terra; tante risate per ogni cavolata che usciva; affari personali segreti che ci confessavamo a vicenda; spesse pisciate.
Quanto ho speso. Anche perché ho offerto a tutti chiaramente.
Ah poi ricordo che fuori dal pub un mio amico ha delinato il perimetro del motorino di un altro con il vomito. Un altro come regalo mi aveva portato un Jack Daniels.. da li cala il sipario: mi sveglio sul divano di casa, pantaloni fradici, e un pensiero in testa, menomale che non ho vomitato stavolta, mi dicevo, per poi sentirmi sulla testa un grumo di sangue di cui non conoscevo la provenienza, e sono scoppiato a ridere.
Seguono varie telefonate per sapere come stassero gli altri.. dopodiché nei giorni prossimi venni a sapere tutto:
Dopo l'allontanamento dal pub, avviandoci a piedi verso le nostre case, in quattro, si reggevamo l'un l'altro urlando come idioti. In piazza uno di noi simulò una finta di rugby verso di me e cadde miseramente, nel frattempo ci fu un incidente a pochi passi da noi ma lo notammo per poco; continuammo a camminare e ci dividemmo in due coppie, io e un altro ci tenemmo il Jack.. fummo sbragati sul bordo di una strada per un'ora e mezza circa, bevendolo quasi tutto. Il mio amico non riusciva più a muoversi, quindi chiamò l'altro facendolo tornare indietro per aiutarci.. Insieme riuscirono a reggere me, totalmente fuori dallo spazio. Ce la fecero per qualche metro poi mi appoggiarono a due pali vicini tra loro, mi appoggiarono proprio in mezzo. Mi reggevo a incastro. Poi qualche passo ancora e uno di loro mi posò seduto per terra, caddi di testa piena in avanti perché non riuscii a mettere le mani davanti (ecco il grumo spiegato, credo), vomitai, vomitai ancora, vomitai dentro lo scaldacollo. Me lo tolsero pieno di schifezza e lo buttarono via. Vomitai davvero l'anima diomio, i vestiti divennero di dubbio colore. Dopo qualche altro passo arrivammo davanti casa mia, ci sdraiammo per un'altra oretta.. mi presero le chiavi e tentarono di aprirmi il cancello. Senza riuscirci. Dopo poco mia madre uscì e aiutò gli altri ubriachi a portarmi dentro.

Insomma andò tutto come programmato, grazie a Dio nostro Signore.